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Venerdì 12 Giugno Eat the Rich raddoppia!

la Rete Eat the Rich contribuirà a due iniziative in città. In Cirenaica, a Vag61, con il progetto “Resistenze in Cirenaica”; in Bolognina, a Xm24, con le famiglie del Lazzaretto e il Laboratorio Sociale Afrobeat.
Avete l’imbarazzo della scelta ma la ricetta è la stessa: accesso a un cibo genuino per tutt*, condivisione di un pasto sociale, costruizione di relazioni a partire dai bisogni, storie e racconti di resistenze.

Serata a cura di Spaziaperti e Vag61, dalle 20:
– cena di autofinanziamento per il progetto “Resistenze in Cirenaica” a cura di Rete Eat the rich!

– letture da “Cantalamappa” (Wu Ming 1) e da “Delta Blues” (Kai Zen); musiche curate da Carla Serpieri (sansula, percussioni, kazoo e voce), Fabio Tricomi (chitarra, balafon e campane) e Claudia Finetti (voce).
https://www.facebook.com/events/1603742479878648/
more info http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=21614

AfroSoulKitchen @Xm24
Dalle 16.30: Laboratorio aperto di cucina migrante, con le famiglie del Lazzaretto e EatTheRich + bolle, mimi e animazione

20.00: Cena e scorri-banda musicale dei piccoli del Lazzaretto

22.00: Live del LAB. SOCIALE AFROBEAT + Guests
https://www.facebook.com/events/1601508693442822/

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Afrosoulkitchen

Rete Eat the Rich & MeryXm presentano “Come il colore della terra”

Mercoledì 10 Giugno @Xm24

– Dalle 19:30 aperitivo con vini di GustoNudo
– Ore 20 cena bio-vegan a cura della rete Eat the Rich
– Ore 21 “Come il colore della terra” di Marco Gastoni e Nicola Gobbi, prefazione di Pino Cacucci

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Ne parliamo con Nicola Gobbi, Simone Scaffidi (Carmilla) e Jacopo Frey (Il Caso S.)

Un omaggio a fumetti al movimento zapatista, all’ostinazione del suo percorso politico e alla moltitudine di storie che – grazie alle capacità comunicative degli zapatisti e all’attenzione internazionale nei confronti di un esperimento socio-politico senza precedenti – sono riemerse dall’oblio a cui era stata relegata la memoria dei popoli maya.

https://www.facebook.com/events/1480867048871298/

http://www.ecn.org/xm24/event/meryxm-presentazione-di-come-il-colore-della-terra/

http://www.carmillaonline.com/2015/05/12/lo-zapatismo-a-fumetti-come-il-colore-della-terra/

@Terzo Paesaggio – Radio Città Fujiko – podcast

Eat the Rich: dalla relazione economica all’economia di relazione

Eat the Rich è un progetto di mensa popolare che vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva

Da un anno e mezzo a Bologna è nato un progetto di mensa popolare. Si chiama Eat the Rich, una realtà che da una rete di cuochi, produttori e gruppi di acquisto ha realizzato l’idea di cibo di qualità accessibile alle tasche di tutti.

Il cibo è di qualità perché viene dalle mani dei contadini di Campi Aperti, è accessibile perché chi si nutre alla mensa di Eat the Rich paga quello che può, a offerta libera.

La mensa popolare arriva a Bologna come il risultato spontaneo di un progetto per cui il terreno era pronto: da anni i mercati di Campi Aperti e la rete Genuino Clandestino animano la nostra città negli spazi sociali di Vag, Xm24, Labas e la Scuola di Pace di Via Udine. Il mercato già di per sé offre la possibilità di capire che dietro a Campi Aperti e Genuino Clandestino c’è un progetto che va al di là della compravendita di ortofrutta e che vuole raccontare un altro modo di fare agricoltura, di co-produrla (comprandone i frutti), di distribuirla. Con la mensa popolare si va oltre, non si compra per poi cucinare a casa propria, ma si mangia insieme condividendo idee, ricette e socialità. Quest’ultimo passo mette in atto la trasformazione della relazione economica in un’economia di relazione.

L’agricoltura intensiva, industriale, basata prevalentemente sugli scambi commerciali, ha dimostrato di non essere affatto adeguata a garantire i diritti fondamentali, tra cui quello al cibo.
C’è la possibilità che si pratichi qualcos’altro, e l’alternativa è sicuramente un modello produttivo di piccola scala e sostenibile.

La relazione non è solo convivialità, ma include in sé un momento in cui produttore, acquirente, cuoco fanno parte di uno stesso processo di cui conoscono le modalità: Eat the Rich vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva.

Chiaramente la mensa non vuole e non può da sola essere una risposta al problema della fame nella nostra città, ma sì vuole uscire dagli spazi sociali che di solito la ospitano (Vag, Berneri e XM24) per mostrarsi come un modello riproducibile anche al resto della città, in una esplicita “volontà di contagio”.

“Noi siamo aperti a qualunque tipo di contatto e di relazione possibile” racconta Andrea ai microfoni di Radio Città Fujiko “la nostra volontà è quella di andare oltre al momento di mercato. Nelle prossime settimane porteremo in piazza la nostra rete e cercheremo di capire se questo progetto, che comprende le persone che ci si avvicinano, abbia o meno la legittimità di vivere in uno spazio in questa città”.

Ascolta la puntata di Terzo Paesaggio (Radio Città Fujiko) in cui alcuni membri della rete hanno raccontato Eat The Rich:

http://terzopaesaggio.podomatic.com/entry/2015-05-27T09_42_04-07_00

Uno sgombero non basta: in alto le forchette, è solo l’antipasto!

Ore 6.00: i cucinieri sovversivi aprono le porte di uno spazio lasciato alla polvere dal 2007 e parte del patrimonio immobiliare di Intesa San Paolo.
Ore 9.00: battendo tutti i record di velocità, la questura manda le sue truppe a restituire alla speculazione lo stabile di via Alessandrini 21.
‘E il secondo sgombero lampo in due settimane: evidentemente questa città ha dei nervi scoperti che non possono essere neanche sfiorati.
Se la Bolognina è il fortino della speculazione edilizia, in via Alessandrini la questura si sovrappone comicamente alla sicurezza privata a libro paga delle Banca.
Bottino di 42 denunce, tornate a casa contenti.
Il microcosmo dei nervi scoperti di questa città richiama le reazioni isteriche post-primo maggio. Chi affama il pianeta con la retorica feroce bio-green-capitalista non vuole essere interrotto né disturbato, quindi non ci stupisce la reazione fulminea di questa mattina; d’altronde tra i nostri fornelli si parla di come costruire in città, attorno alla questione del cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva.
Venite con tanta fretta a svuotare i nostri spazi, bussate rabbiosamente alle nostre porte, evidentemente spiazzati dalla composizione che decide di aprirle:
piccoli produttori che hanno scelto l’autoproduzione e praticano l’alternativa alla lumaca ingioiellata di Slow Food, cuochi che decidono di mettere in condivisione quello che sanno fare in maniera non gerarchica, fluida e aperta, commensali che decidono di volta in volta in base alle loro possibilità qual è il prezzo giusto da pagare per il cibo buono preparato con cura e condiviso in spazi liberati dalle logiche di controllo e di mercato.
Volete sapere chi siamo? Volete sapere dove saremo? Volete sapere come e cosa faremo?
Ci vedremo presto: 2 sgomberi non bastano.
In alto le forchette, è solo l’antipasto!
Eat the rich – gastronomia precaria: la gioia è sovversiva se se magna, alimentiamo il sogno.

Sabato 23 Maggio – via Alessandrini
Ore 13.30 Presentazione Spazio Fuori Mercato – Milano
Ore 15 incontro pubblico con Spazio fuorimercato(Milano) e Caicocci (Perugia)
Ore 18 Reading Wu Ming

Domenica 24 Maggio
Ore 20 Wu Ming Afrobeat SoulFood Experience – Improvvisazione letteraria e musicale con Wu Ming, Guglielmo Pagnozzi e un’orda d’oro di musicist*.
Letture tratte da “L’Armata dei sonnambuli”

Lunedì 25 Maggio – ore 19 a Xm24
Assemblea Pubblica e Mangereccia
State sintonizzati!

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Grosso pranzo in Piazza Verdi

11180634_1642838999268009_2717318835239208986_nl’Expo a Milano durerà “solo” sei mesi, molto di più dureranno i suoi effetti dannosi in materia di debito, inquinamento, cementificazione e sfruttamento lavorativo. Proprio qui a Bologna c’è chi vuole rendere il modello Expo permanente con la costruzione della grande opera F.I.Co. (Fabbrica Italiana Contadina). Oscar Farinetti, patron della catena Eataly, è il primo sponsor di questo scempio che trova appoggio nelle istituzioni cittadine e nell’Università, l’altro promotore è Andrea Segré, ex-preside della Facoltà di Agraria. Con la stessa logica con cui il Caab verrà regalato a dei privati per farci profitto col F.i.co. l’ateneo con il progetto Staveco porta avanti un piano per svendere i propri immobili in centro, sgomberare gli spazi autogestiti e spostare le facoltà in una specie di ghetto separato dalla città, sul solco di un centro vetrina, dove chiudono librerie e aprono le ennesime catene d’abbigliamento, uno spazio desertificato, completamente in mano allo shopping e al “food” di lusso.
Martedì 19 maggio, in un clima di convivialità, Piazza Verdi ci vedrà a tavola con chiunque vorrà partecipare e condividere un piatto e una piazza che in quel momento tornerà ad essere di tutti/e coloro che la vivono e l’attraversano ogni giorno.
Con la Rete Eat the Rich, la rete cittadina di mense popolari, piccoli produttori, gruppi d’acquisto e laboratori di autoproduzioni, verrà organizzato un pranzo sociale per riprenderci spazi e bisogni.
Organizzando momenti di socialità di questo tipo all’interno della zona universitaria si mette in discussione la grande rete di interessi che, alimentata dalla più indecente delle logiche commerciali, impone la scelta tra cibo scadente a buon mercato e cibo sano ma fuori dalla portata di studenti e precari.
La nutrizione è molto più di un diritto: è un fondamento. Per questo, attraverso un momento conviviale, come cucinieri sovversivi ribadiremo la necessità della messa in pratica dei valori di mutualismo, solidarietà e socialità… e questa volta lo faremo in modo più partecipato, più in grande.

Gastronomia precaria, autorganizzazione,
forchetta, coltello, magnamose il padrone!

Collettivo Exarchia
Rete Eat the Rich

Il lusso non si tocca – Sgombero Rete Eat the Rich!

Il lusso non si tocca! Questa la risposta della Bologna degli speculatori edilizi, che costruiscono case per ricchi. Si difende a forza di sgomberi e polizia un ufficio inutilizzato da più di un anno, si restituisce al nulla un progetto fantasma che non trova posto in una Bolognina popolare. Un progetto calato dall’alto e fermo da tempo. Alla richiesta immediata di sgombero la questura a ruota esegue, nonostante l’occupazione si sia dichiarata sin dall’inizio temporanea. Questa crediamo sia una chiara risposta politica alla volontà di aprire spazi in evidentente contrapposizione con le ragioni di chi vuole l’Expo e chi vuole F.i.co..
La nostra volontà è continuare a praticare alternativa, ad aprire ed evidenziare le contraddizioni della “Bologna city of food”. Questo è lo spirito con cui siamo andati a Milano il Primo Maggio e con cui viviamo i nostri territori.
Han dovuto tirarci fuori a forza, abbiamo comunque organizzato un pranzo lì davanti.
Alle 18 partiremo per un corteo festoso, con cibo e musica dal vivo, il Laboratorio Sociale Afrobeat, cibo genuino e clandestino, che attraverserà la città per arrivare a Xm24 in tempo per la presentazione de “La danza delle mozzarelle” alle 21, con Wolf Bukowski, Wu Ming1 e Abo (OffTopic)

Il nostro AlterExpo continua e la felicità è sovversiva se se magna.

Rete Eat the Rich! – Gastronomia precaria

#SlowFood #FastSgombero
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alcuni articoli di Zic.it sulla giornata
http://www.zic.it/loccupazione-di-eat-the-rich-il-nostro-alterexpo-inizia-qui/

http://www.zic.it/sgomberata-loccupazione-di-eattherich-nuovefotoaudio/

http://www.zic.it/eat-the-rich-il-nostro-alterexpo-continua-video/

http://www.zic.it/occupazione-eat-the-rich-22-denunciati/

OCCUPATO STABILE IN VIA FIORAVANTI – IL NOSTRO ALTEREXPO INIZIA QUI

OCCUPATO STABILE IN VIA FIORAVANTI – IL NOSTRO ALTEREXPO INIZIA QUI

Siamo cucinieri, precari, gruppi di acquisto solidale, piccoli (auto)produttori e trasformatori contro le logiche del mercato e dello sfruttamento: siamo Eat The Rich! rete di mense, mercati e laboratori di autoproduzione.
Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo inventato, preparato, cucinato e diffuso saperi e ingredienti della cucina genuina, clandestina e sovversiva. Attraverso l’etica dell’autogestione e del mutualismo abbiamo cercato di dar vita a nuove istituzioni di welfare dal basso, aggredendo le principali contraddizioni di quella narrazione del bio e del green accessibile a pochi che ha preso la forma dei padiglioni di Expo a Milano e dello strapotere politico ed economico di Oscar Farinetti, patron di Eataly, prossimo all’apertura di F.i.co..
Guardiamoci intorno: Expo, F.I.Co, Eataly, Alcenero: cosa rappresenta tutto ciò se non il tentativo di aumentare le disuguaglianze sociali e massimizzare i profitti peggiorando le condizioni di lavoro, devastando i territori e alimentando quelle filiere produttive attente agli interessi finanziari più che alla genuinità del cibo?
Pensiamo che sia possibile un’alternativa alle imposizioni dell’economia di mercato e intendiamo metterla in atto attraverso la messa in comune di pasti, conoscenze, prodotti e percorsi, il tutto nello spazio e nel tempo che possiamo prenderci solamente nella clandestinità conclamata.

Per questo e molto altro oggi occupiamo temporaneamente l’ufficio vendite Unicum di via Fioravanti. Caso esemplare di speculazione e profitto del territorio, sulla pelle dei residenti. Un progetto che avrebbe voluto “riqualificare e ridisegnare” il quartiere. L’amministrazione comunale aveva deciso di concedere un’ernorme area residuale a costruttori di residenze di lusso, invece di metterla a disposizione della Bolognina popolare, libera da cemento e accessibile a tutti. I lavori sono fermi da più di un anno, ma ieri il Comune ha deciso di mettere una “pezza a colori” da 3,3 milioni di euro con la speranza che i lavori ripartano. I costruttori intanto tacciono.
Dal rifiuto del lusso del “food” al rifiuto del lusso dei residence, oggi occupiamo questo spazio fantasma.

Per iniziare qui una nuova fase del nostro percorso, per dare inizio al nostro AlterExpo, che non si fermerà qui.

Invitiamo tutt@ a raggiungerci fin da subito per difendere collettivamente questo spazio che per la giornata di oggi (07/05/15) abbiamo aperto alla città. Una zona temporaneamente liberata dove incontrare percorsi, lotte, prodotti genuini e la nostra socialità clandestina.

Dalle 13 Pranzo sociale a cura della Rete EatTheRich nel nuovo spazio

Dalle 18 @Vag61 – EAT THE STREETS (altro che SlowFood)
Marcia mangereccia e musicante per le vie del centro verso la presentazione di 
“La danza delle Mozzarelle” con Wolf Bukowski, Wu Ming1 e Abo (offTopic) 
che si terrà in questo spazio alle 21!

Rete Eat the Rich! – Gastronomia Precaria