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27 Giugno // Entroterra – memorie e desideri delle montagne minori

Eat the Rich è sempre stato innanzitutto una pratica, quella del cucinare, portatrice di tutta una serie di scelte e possibilità che apre davanti a sé.

Con “Entroterra” parleremo di come un’altra pratica, il camminare, possa essere foriera di relazioni e incontri, strumento di conoscenza e ricerca; di come possa tracciare nuovi percorsi battendo vecchi sentieri. Di com’è possibile scoprire e lasciare tracce lungo la dorsale appenninica, territorio che ha vissuto un processo di spopolamento dovuto a svariate ragioni; dalle spinte dell’industrializzazione a terremoti e conseguenti ricostruzioni altrove, dal mero desiderio di fuga da una vita aspra e dalle fontamare.

Se da un lato rifiutiamo il mito del progresso e della crescita industriale ad ogni costo, non possiamo dall’altro cedere a semplificazioni e mitizzazioni di un passato bucolico e di una “naturalità” concepita come rifugio dalle dinamiche perverse del capitale. Natura e società si intersecano vicendevolmente e tanto quanto gli spazi urbani, anche quelli agricoli e rurali sono continuamente attraversati da dinamiche di sfruttamento e processi di valorizzazione. Lo spazio “naturale” con cui abbiamo a che fare è uno spazio assolutamente economizzato: il suo esser contabilizzato nei quadri economici, la finanziarizzazione del rischio ecologico o la compravendita di “quote emissioni” stabilita dal protocollo di Kyoto non sono che gli ultimi esempi di un lungo processo di inclusione del limite ambientale nei meccanismi della produzione capitalistica.

Il paesaggio montano, in quanto reale, era e resta contraddittorio e in questi anni sta vivendo una nuova attenzione. Si apre una partita tutta da giocare, e le traiettorie possibili spaziano dall’ipotesi di un ripopolamento che parta dalla resistenza di chi non se ne è mai realmente andato/a, al pericolo di finire nel circ(uit)o del turismo di massa.

Dissotterrando e risignificando gesti e pratiche, innestandole in nuovi contesti e ragionamenti, dall’organizzazione della vita in comune all’uso collettivo delle terre; potrebbe essere possibile costruire alternative possibile agire conflitto. Esistono pratiche e usanze di comunità che ancora oggi possono essere radicalmente diverse dalle forme dell’organizzazione del capitale e, se ricomposte in un quadro più ampio e critico, possono divenire uno strumento di attacco al presente che sia capace di andare oltre la mera gestione delle conseguenze ambientali dell’accumulazione capitalista.

È quello che un po’ abbiamo sempre tentato di fare anche con Eat the Rich. Cercando di muoverci su un crinale rischioso, giocando un’ambivalenza. Se da un lato fare mensa popolare per noi vuol dire condividere un pasto, ma rifuggendo il mero servizio e l’assistenzialismo – avviando percorsi lenti e tortuosi per aprire spazi in cui chi attraversa le nostre iniziative sappia, ad esempio, dove prendiamo quello che cuciniamo e qual è il senso di un prezzo autogestito come possibile risposta all’accesso a prodotti liberi da sfruttamento. Dall’altro non tralasciare l’azione diretta, l’individuare e attaccare alcune delle teste del capitale, scendere in strada e mettersi al servizio delle situazioni di lotta e resistenza è per noi una necessità.

Oggi quindi vorremmo muovere un altro passo in avanti e giocare queste ambivalenze fertili, cercando di non tracciare confini netti fra lotte ambientali e lotte anticapitaliste, ma ipotizzando alleanze possibili a partire dalla materialità dei bisogni e dalle possibilità che si aprono nelle contraddizioni che attraversano lo spazio urbano e i sentieri di montagna. Lo faremo con la presentazione e la proiezione di “Entroterra”, ma anche con un dibattito collettivo a cui invitiamo tutt*.

 

ore 20 Ultima cena estiva a cura di Eat the Rich

ore 21 proiezione di “Entroterra – memorie e desideri delle montagne minori” (Doc – ITA 2018 – 61′) un film di Andrea Chiloiro, Riccardo Franchini, Giovanni Labriola, Matteo Ragno
Prodotto da Boschilla e Caucaso

ore 22 discussione con gli autori (progetto Boschilla?), Wu Ming 2 e Andrea Ghelfi (ricercatore indipendente)

 

Sinossi: Sono centinaia i paesi, le borgate e le frazioni abbandonate e sparse lungo tutta la dorsale
appenninica. Sono la traccia sul territorio della marginalità delle aree interne e insieme il simbolo
dei cortocircuiti di univoci modelli di sviluppo che troppo spesso hanno condotto altrove chi vi
abitava. Oggi questa montagna minore è ancora vissuta. Tratto da un’esperienza di viaggio e di
ricerca, Entroterra ricostruisce i recenti processi di spopolamento di territori molto distanti fra loro.
Dall’Emilia alla Calabria, dalla Campania all’Abruzzo, storie, luoghi e personaggi si intrecciano in
un’unica voce appenninica, in cui eventi e tendenze affini rivelano nuove prospettive e possibili
radicamenti in alta quota.

 

GENomi antiFUFFA, 5 storie per dubitare dei Grandi Eventi Nutrienti

Genomi-Giap

La raccolta GENomi antiFUFFA, è il frutto di un laboratorio di narrazioni collettive, prodotto da Re:Common e curate da Wu Ming2 che ha coinvolto circa 20 persone, da marzo a ottobre 2015.
Il libretto raccoglie 5 storie per dubitare dei Grandi Eventi Nutrienti.

Sarà presentato Domenica 1 Novembre ore 16.oo all’arco della Pace a Milano durante l’incontro nazionale di Genuino Clandestino

Venerdì 12 Giugno Eat the Rich raddoppia!

la Rete Eat the Rich contribuirà a due iniziative in città. In Cirenaica, a Vag61, con il progetto “Resistenze in Cirenaica”; in Bolognina, a Xm24, con le famiglie del Lazzaretto e il Laboratorio Sociale Afrobeat.
Avete l’imbarazzo della scelta ma la ricetta è la stessa: accesso a un cibo genuino per tutt*, condivisione di un pasto sociale, costruizione di relazioni a partire dai bisogni, storie e racconti di resistenze.

Serata a cura di Spaziaperti e Vag61, dalle 20:
– cena di autofinanziamento per il progetto “Resistenze in Cirenaica” a cura di Rete Eat the rich!

– letture da “Cantalamappa” (Wu Ming 1) e da “Delta Blues” (Kai Zen); musiche curate da Carla Serpieri (sansula, percussioni, kazoo e voce), Fabio Tricomi (chitarra, balafon e campane) e Claudia Finetti (voce).
https://www.facebook.com/events/1603742479878648/
more info http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=21614

AfroSoulKitchen @Xm24
Dalle 16.30: Laboratorio aperto di cucina migrante, con le famiglie del Lazzaretto e EatTheRich + bolle, mimi e animazione

20.00: Cena e scorri-banda musicale dei piccoli del Lazzaretto

22.00: Live del LAB. SOCIALE AFROBEAT + Guests
https://www.facebook.com/events/1601508693442822/

volantino-resistenze-vag-web

Afrosoulkitchen

Uno sgombero non basta: in alto le forchette, è solo l’antipasto!

Ore 6.00: i cucinieri sovversivi aprono le porte di uno spazio lasciato alla polvere dal 2007 e parte del patrimonio immobiliare di Intesa San Paolo.
Ore 9.00: battendo tutti i record di velocità, la questura manda le sue truppe a restituire alla speculazione lo stabile di via Alessandrini 21.
‘E il secondo sgombero lampo in due settimane: evidentemente questa città ha dei nervi scoperti che non possono essere neanche sfiorati.
Se la Bolognina è il fortino della speculazione edilizia, in via Alessandrini la questura si sovrappone comicamente alla sicurezza privata a libro paga delle Banca.
Bottino di 42 denunce, tornate a casa contenti.
Il microcosmo dei nervi scoperti di questa città richiama le reazioni isteriche post-primo maggio. Chi affama il pianeta con la retorica feroce bio-green-capitalista non vuole essere interrotto né disturbato, quindi non ci stupisce la reazione fulminea di questa mattina; d’altronde tra i nostri fornelli si parla di come costruire in città, attorno alla questione del cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva.
Venite con tanta fretta a svuotare i nostri spazi, bussate rabbiosamente alle nostre porte, evidentemente spiazzati dalla composizione che decide di aprirle:
piccoli produttori che hanno scelto l’autoproduzione e praticano l’alternativa alla lumaca ingioiellata di Slow Food, cuochi che decidono di mettere in condivisione quello che sanno fare in maniera non gerarchica, fluida e aperta, commensali che decidono di volta in volta in base alle loro possibilità qual è il prezzo giusto da pagare per il cibo buono preparato con cura e condiviso in spazi liberati dalle logiche di controllo e di mercato.
Volete sapere chi siamo? Volete sapere dove saremo? Volete sapere come e cosa faremo?
Ci vedremo presto: 2 sgomberi non bastano.
In alto le forchette, è solo l’antipasto!
Eat the rich – gastronomia precaria: la gioia è sovversiva se se magna, alimentiamo il sogno.

Sabato 23 Maggio – via Alessandrini
Ore 13.30 Presentazione Spazio Fuori Mercato – Milano
Ore 15 incontro pubblico con Spazio fuorimercato(Milano) e Caicocci (Perugia)
Ore 18 Reading Wu Ming

Domenica 24 Maggio
Ore 20 Wu Ming Afrobeat SoulFood Experience – Improvvisazione letteraria e musicale con Wu Ming, Guglielmo Pagnozzi e un’orda d’oro di musicist*.
Letture tratte da “L’Armata dei sonnambuli”

Lunedì 25 Maggio – ore 19 a Xm24
Assemblea Pubblica e Mangereccia
State sintonizzati!

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OCCUPATO STABILE IN VIA FIORAVANTI – IL NOSTRO ALTEREXPO INIZIA QUI

OCCUPATO STABILE IN VIA FIORAVANTI – IL NOSTRO ALTEREXPO INIZIA QUI

Siamo cucinieri, precari, gruppi di acquisto solidale, piccoli (auto)produttori e trasformatori contro le logiche del mercato e dello sfruttamento: siamo Eat The Rich! rete di mense, mercati e laboratori di autoproduzione.
Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo inventato, preparato, cucinato e diffuso saperi e ingredienti della cucina genuina, clandestina e sovversiva. Attraverso l’etica dell’autogestione e del mutualismo abbiamo cercato di dar vita a nuove istituzioni di welfare dal basso, aggredendo le principali contraddizioni di quella narrazione del bio e del green accessibile a pochi che ha preso la forma dei padiglioni di Expo a Milano e dello strapotere politico ed economico di Oscar Farinetti, patron di Eataly, prossimo all’apertura di F.i.co..
Guardiamoci intorno: Expo, F.I.Co, Eataly, Alcenero: cosa rappresenta tutto ciò se non il tentativo di aumentare le disuguaglianze sociali e massimizzare i profitti peggiorando le condizioni di lavoro, devastando i territori e alimentando quelle filiere produttive attente agli interessi finanziari più che alla genuinità del cibo?
Pensiamo che sia possibile un’alternativa alle imposizioni dell’economia di mercato e intendiamo metterla in atto attraverso la messa in comune di pasti, conoscenze, prodotti e percorsi, il tutto nello spazio e nel tempo che possiamo prenderci solamente nella clandestinità conclamata.

Per questo e molto altro oggi occupiamo temporaneamente l’ufficio vendite Unicum di via Fioravanti. Caso esemplare di speculazione e profitto del territorio, sulla pelle dei residenti. Un progetto che avrebbe voluto “riqualificare e ridisegnare” il quartiere. L’amministrazione comunale aveva deciso di concedere un’ernorme area residuale a costruttori di residenze di lusso, invece di metterla a disposizione della Bolognina popolare, libera da cemento e accessibile a tutti. I lavori sono fermi da più di un anno, ma ieri il Comune ha deciso di mettere una “pezza a colori” da 3,3 milioni di euro con la speranza che i lavori ripartano. I costruttori intanto tacciono.
Dal rifiuto del lusso del “food” al rifiuto del lusso dei residence, oggi occupiamo questo spazio fantasma.

Per iniziare qui una nuova fase del nostro percorso, per dare inizio al nostro AlterExpo, che non si fermerà qui.

Invitiamo tutt@ a raggiungerci fin da subito per difendere collettivamente questo spazio che per la giornata di oggi (07/05/15) abbiamo aperto alla città. Una zona temporaneamente liberata dove incontrare percorsi, lotte, prodotti genuini e la nostra socialità clandestina.

Dalle 13 Pranzo sociale a cura della Rete EatTheRich nel nuovo spazio

Dalle 18 @Vag61 – EAT THE STREETS (altro che SlowFood)
Marcia mangereccia e musicante per le vie del centro verso la presentazione di 
“La danza delle Mozzarelle” con Wolf Bukowski, Wu Ming1 e Abo (offTopic) 
che si terrà in questo spazio alle 21!

Rete Eat the Rich! – Gastronomia Precaria