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Biciclettata contro F.i.co e la city of food 13/05

Dopo la bella e lunghissima giornata di ieri, dove in tanti/e sulle bici abbiamo bloccato il traffico cittadino per denunciare i ricatti e i danni della city of food e del Fico, ci siamo presi qualche ora per prendere fiato.
Ecco un po’ di foto che raccontano le tante tappe della biciclettata di ieri.
Dall’ex Telecom un tempo occupata alle agenzie interinali che, come Randstad, gestiscono contratti precari nella città vetrina. Dal Cefa che organizza lo sfruttamento di tante/i migranti, alle multinazionali che come McDonald’s si approfittano del lavoro gratuito garantito dall’alternanza scuola – lavoro. Dall’hera che a fico parla di energie sostenibili e in Salento finanzia il progetto del Tap, fino a piazza verdi oggi teatro di nuovi progetti di riqualificazione come il guasto Village e il progetto rock. E poi il Fico di oggi, cattedrale dello sfruttamento a marchio bio, e quello di ieri, le officine minganti costruite in bolognina ed affidate alla mamma coop Italia che per fortuna ha già chiuso i battenti lasciando un altro mostro di cemento vuoto.

Grazie a tutte/i coloro che hanno pedalato con noi e alle realtà che hanno costruito con noi le tappe del percorso. grazie a la Ciclofficina AmpioRaggio, Crash! e Social log, al Terzo piano e la federazione USB, al collettivo Noborders e ai/lle compagn* di Paranoia, al Lazzaretto autogestito, ai NoTap del Collettivo AltaPressione e ai giocolieri di JuegaMas che hanno reso spettacolare ogni sosta.

Da questo mercoledì Eat the rich torna con un nuovo appuntamento costante: ogni settimana nell’orto di Xm24 la cena del mercoledì per magnarsi la city of food. Saranno momenti in cui continuare a condividere piatti e relazioni complici.

In alto bici e forchette.
Alla prossima.
Eat the rich

04/03/2017 Noi non siamo la coop! in difesa di XM24, contro la città dei centri commerciali

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Il 4 Marzo,durante la giornata “L’altra città esiste – Autogestione/Resistenza – XM24 non si tocca”, ovunque in città sono state organizzate iniziative diffuse in difesa di XM24 “A fronte di un progetto politico con cui l’amministrazione sta mettendo le mani sulla città e contro una ormai palese idea-modello di città e la desertificazione sociale che ne deriverebbe”, per “segnare la rotta verso un immaginario collettivo diverso: costruire insieme un’alternativa a questo deserto, partendo da quelle che sono le nostre pratiche di autogestione.” 

L’altra città esiste – Autogestione/Resistenza – XM24 non si tocca

Come Eat The Rich! insieme a tante e tanti altr* siamo andat* alla Coop delle Officine Minganti, nel quartiere della Bolognina. Abbiamo distribuito focacce, adesivi e volantini costruendo un’azione comunicativa di attacco e contestazione a un grande attore economico e politico della città. Abbiamo invaso gli spazi del centro commerciale recando fastidio alla sua grigia quotidianità. Dopo un giro in bici dentro alle officine Minganti ci siamo mossi in corteo raggiungendo XM24 e le altre iniziative della giornata. Amiamo XM24, odiamo i centri commerciali, rivendichiamo con forza un’altra città che pratica autogestione, libera dalla speculazione e dal profitto.

Qui sotto un nostro contributo scritto all’iniziativa:

NOI NON SIAMO LA COOP 
  
Ci hanno abituato a pensare che i luoghi di sfruttamento siano solo i campi con i caporali che sparano o le fabbriche dove gli operai muoiono per le falle nelle misure di sicurezza.
Ci hanno abituato a pensare che la violenza arrivi solo la notte nelle strade e nelle case, nelle guerre in altri Paesi del mondo, nell-antagonismo politico.
A ben guardare, entrando in un supermercato, percepiamo- più edulcorate – le stesse cose
Dalla selezione della clientela a un modello di vita produci-consuma-crepa, negli scaffali di questi supermercati troviamo la stessa immondizia 
Ci hanno sempre detto che la Coop siamo noi.
Siamo noi?
Coop Italia è un colosso della grande distribuzione industriale di cibo.
Coop impone i prezzi al mercato dei produttori, i tempi dell’agricoltura.
Coop è il caporalato e lo sfruttamento nei campi
  
Il racconto della cooperativa “rossa” , se mai è sembrato a qualcuno credibile, è crollato sotto gli occhi di tutti.
Coop è sfruttamento in ogni sua dimensione: sfruttamento di suolo urbano, sfruttamento dei terreni agricoli, sfruttamento del lavoro fuori e dentro ai suoi magazzini.
Coop è il Jobs Act messo in pratica: Coop è contratti stagionali, flessibilità imposta, ricorso alle agenzie interinali.
Lo è Coop come tutti gli attori della grande distribuzione organizzata (dai discount alle boutique).
Ma il ruolo di Coop è particolarmente significativo in una zona come Bologna perchè oltre ad essere uno dei principali attori in campo economico, lo è anche in campo politico.
Coop finanzia i “tavoli di partecipazione” (le nuove grandi menzogne dell’amministrazione) ed ogni progetto del sindaco e del partito della nazione.  
  
Coop ama così tanto la beneficenza da non limitarsi a regalare l’ invenduto alle mense per i poveri, ma foraggia i problemi economici dei gruppi finanziari suoi alleati
Sa benissimo muoversi tra i pacchetti più convenienti che il mercato del lavoro offre per pagare poco e guadagnare tanto.
Ricordate le cariche sui lavoratori in sciopero?.
La Coop compra prodotti alimentari da Israele, campione dell’apartheid contemporaneosi riserva di accaparrarsi il posto nel nuovo centro commerciale  del quartiere Bolognina, un tempio del consumo per non-proprio-poveri le cui porte a vetro scorrevoli dicono bene chi può entrare e chi no. La riqualificazione del quartiere è “partecipata” perchè il comune ha saputo trovare posti per tutti i suoi vassalli:una fetta di profitto a ciascuno.
Nel quartiere continuano gli sfratti e l’allontanamento dei poveri e dei “diversi”, Coop è anche questo. La grande distribuzione è complice della repressione dei quartieri, Coop è polizia 
Coop = cops
 
Sappiamo bene dov’è finita “la moneta che ride”: nelle loro tasche , fregiandosi di umanità e impegno sociale per nascondere lo sfruttamento e la violenza che anche a Coop stanno di casa.
Noi non siamo la Coop
  
Eat The Rich!
Gastronomia precaria 
Per l’autodeterminazione alimentare e l’autogestione dei quartieri.
Fuori i supermercati dalle città.