Author Archives: Eat the Rich - rete di cucine, mercati e laboratori di autoproduzione

Ventimiglia / Una giornata al confine

Per restituire un po’ della quotidianità al confine scriviamo di alcuni fatti che hanno scandito la giornata di oggi, mercoledì 24, a Ventimiglia.

IMG-20150624-WA0011_1 Il mare sicuramente è una costante nella vita dei migranti, cambiano i punti di vista: dalle coste africane, prima di un viaggio incerto e rischioso; in mezzo al mare, in mezzo a corpi ammassati e assetati; oggi dall’altra parte del Mediterraneo, ancora bloccati con davanti il mare e alle spalle un confine invalicabile per pochi, da più di dieci giorni. Allora può montare la rabbia e lo sconforto, e una mamma, guardando il mare, con tre figli scoppia a piangere e non riesce a smettere. Ma c’è chi l’abbraccia e porta conforto, la convinciamo ad andare in spiaggia. Perché in mare, assieme, possiamo anche divertirci.
Il mare di Ventimiglia offre anche tanta bellezza, il presidio si trova proprio accanto ai “Bazzi rossi”, rocce a strapiombo sul mare in cui si trovano caverne risalenti alla preistoria. Finalmente un’altro momento felice e allo stesso tempo toccante, assieme nel mare turchino, spensierati, assieme mano nella mano l’acqua riesce a lavare tutti i cattivi ricordi della donna . Passiamo alcune ore sotto il sole, in spiaggia, con il sorriso e la parvenza di essere in vacanza.

IMG-20150624-WA0010Oggi è il secondo giorno d’estate, arriva l’anticiclone delle azzorre, soffia un piacevole vento, ma il sole picchia inesorabile sulle nostre teste.
Alcuni migranti si spostano dal sole spiovente che batte sugli scogli e si avvicina alla cucina da campo situata all’ombra dei pini marittimi e palme, un poco d’ombra per attenuare le rinunce diurne del ramadan. Purtroppo la pace dura poco, si avvicinano a noi due volontari della croce rossa italiana, riferendoci che la polizia avrebbe utilizzato la forza se i ragazzi non fossero tornati sugli scogli roventi. Un giù ancora rabbia, l’ennesima provocazione, l’ennesimo ricatto si sta perpetrando. Un affronto alla vicinanza e alla solidarietà che stiamo attivando.

Non finisce qui, arrivano i vigili a riferire che i residenti 5stelle e il ristorante a 40e a piatto si lamentano dello scolare in strada dell’acqua delle docce improvvisate. E noi a rinfacciargli che ci pensi il Comune a installare docce adeguate. E nemmeno i Camper parcheggiati in zona vanno bene, e nemmeno noi con la cucina.
Allora dopo una consultazione coi ragazzi sugli scogli decidiamo di spostarci tutti assieme, in mezzo a loro, sul marciapiede della scogliera. Più vicini di prima saremo ancora più forti. We don’t go back, indietro non si torna, noi restiamo e resistiamo per la libertà di fuga dalla miseria, per la libertà di movimento. Senza confini costruiti ad hoc per meglio ricattare e sfruttare.

Dal confine di Ventimiglia la staffetta di Eat the Rich e CampiAperti al presidio No Borders

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Staffetta Eat the Rich a Ventimiglia: Primi aggiornamenti

IMG-20150624-WA0006La Francia da circa dieci giorni non permette il passaggio dalla frontiera di centinaia di migranti, attualmente ci sono due zone occupate da loro. La stazione di Ventimiglia ospita circa 200 persone tra donne e bambini, la logistica è  gestita dalla Croce rossa italiana. Un accampamento defilato, volutamente nascosto alla vista, stanzoni del dopo lavoro ferroviario strapieni di brande. Diversa è  la situazione che si vive al confine, i migranti in completa autonomia, in risposta alle decisioni del governo francese hanno deciso di lottare per la libera circolazione dei corpi. We don’t go back, noi non torniamo indietro, è il loro slogan. Alla domanda ‘cosa avete intenzionedi fare?’ rispondono con un’alzata di spalle e un sorriso, ‘aspettiamo’. Restano e resistono sugli scogli, hanno una percezione dello scorrere del tempo completamente diversa, c’è chi ci ha messo quattro anni per arrivare dall’Africa in Italia. È dopo i diversi tentativi di sgombero da parte della polizia italiana che hanno deciso di accamparsi sugli scogli, resistendo. Ad appoggiare  la loro lotta molti uomini e donne, francesi e italiani, hanno dato vita ad un presidio permanente. Sono tanti i compagni e le compagne che si danno il cambio da Dolceacqua, Imperia, Massa, Torino e adesso anche da Bologna. Si trova molta solidarietà anche dai frontalieri che si fermano al presidio portando viveri e vestiti. È sconcertante l’assenza dello Stato, francese come italiano, se non fosse per delle associazioni islamiche di Nizza, o per noi da ieri, qui non ci sarebbero pasti caldi, se non fosse per i compagni di Dolceacqua qui non ci sarebbero docce. CampiAperti e Eat the Rich da ieri (martedì) hanno imbastito una cucina di strada, col supporto delle realtà locali, portano la loro solidarietà attraverso le loro pratiche: cibo genuino e cucina collettiva. In alto le forchette, per la libertà di fuga e di movimento!

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Venerdì 12 Giugno Eat the Rich raddoppia!

la Rete Eat the Rich contribuirà a due iniziative in città. In Cirenaica, a Vag61, con il progetto “Resistenze in Cirenaica”; in Bolognina, a Xm24, con le famiglie del Lazzaretto e il Laboratorio Sociale Afrobeat.
Avete l’imbarazzo della scelta ma la ricetta è la stessa: accesso a un cibo genuino per tutt*, condivisione di un pasto sociale, costruizione di relazioni a partire dai bisogni, storie e racconti di resistenze.

Serata a cura di Spaziaperti e Vag61, dalle 20:
– cena di autofinanziamento per il progetto “Resistenze in Cirenaica” a cura di Rete Eat the rich!

– letture da “Cantalamappa” (Wu Ming 1) e da “Delta Blues” (Kai Zen); musiche curate da Carla Serpieri (sansula, percussioni, kazoo e voce), Fabio Tricomi (chitarra, balafon e campane) e Claudia Finetti (voce).
https://www.facebook.com/events/1603742479878648/
more info http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=21614

AfroSoulKitchen @Xm24
Dalle 16.30: Laboratorio aperto di cucina migrante, con le famiglie del Lazzaretto e EatTheRich + bolle, mimi e animazione

20.00: Cena e scorri-banda musicale dei piccoli del Lazzaretto

22.00: Live del LAB. SOCIALE AFROBEAT + Guests
https://www.facebook.com/events/1601508693442822/

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Afrosoulkitchen

Rete Eat the Rich & MeryXm presentano “Come il colore della terra”

Mercoledì 10 Giugno @Xm24

– Dalle 19:30 aperitivo con vini di GustoNudo
– Ore 20 cena bio-vegan a cura della rete Eat the Rich
– Ore 21 “Come il colore della terra” di Marco Gastoni e Nicola Gobbi, prefazione di Pino Cacucci

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Ne parliamo con Nicola Gobbi, Simone Scaffidi (Carmilla) e Jacopo Frey (Il Caso S.)

Un omaggio a fumetti al movimento zapatista, all’ostinazione del suo percorso politico e alla moltitudine di storie che – grazie alle capacità comunicative degli zapatisti e all’attenzione internazionale nei confronti di un esperimento socio-politico senza precedenti – sono riemerse dall’oblio a cui era stata relegata la memoria dei popoli maya.

https://www.facebook.com/events/1480867048871298/

http://www.ecn.org/xm24/event/meryxm-presentazione-di-come-il-colore-della-terra/

http://www.carmillaonline.com/2015/05/12/lo-zapatismo-a-fumetti-come-il-colore-della-terra/

@Terzo Paesaggio – Radio Città Fujiko – podcast

Eat the Rich: dalla relazione economica all’economia di relazione

Eat the Rich è un progetto di mensa popolare che vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva

Da un anno e mezzo a Bologna è nato un progetto di mensa popolare. Si chiama Eat the Rich, una realtà che da una rete di cuochi, produttori e gruppi di acquisto ha realizzato l’idea di cibo di qualità accessibile alle tasche di tutti.

Il cibo è di qualità perché viene dalle mani dei contadini di Campi Aperti, è accessibile perché chi si nutre alla mensa di Eat the Rich paga quello che può, a offerta libera.

La mensa popolare arriva a Bologna come il risultato spontaneo di un progetto per cui il terreno era pronto: da anni i mercati di Campi Aperti e la rete Genuino Clandestino animano la nostra città negli spazi sociali di Vag, Xm24, Labas e la Scuola di Pace di Via Udine. Il mercato già di per sé offre la possibilità di capire che dietro a Campi Aperti e Genuino Clandestino c’è un progetto che va al di là della compravendita di ortofrutta e che vuole raccontare un altro modo di fare agricoltura, di co-produrla (comprandone i frutti), di distribuirla. Con la mensa popolare si va oltre, non si compra per poi cucinare a casa propria, ma si mangia insieme condividendo idee, ricette e socialità. Quest’ultimo passo mette in atto la trasformazione della relazione economica in un’economia di relazione.

L’agricoltura intensiva, industriale, basata prevalentemente sugli scambi commerciali, ha dimostrato di non essere affatto adeguata a garantire i diritti fondamentali, tra cui quello al cibo.
C’è la possibilità che si pratichi qualcos’altro, e l’alternativa è sicuramente un modello produttivo di piccola scala e sostenibile.

La relazione non è solo convivialità, ma include in sé un momento in cui produttore, acquirente, cuoco fanno parte di uno stesso processo di cui conoscono le modalità: Eat the Rich vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva.

Chiaramente la mensa non vuole e non può da sola essere una risposta al problema della fame nella nostra città, ma sì vuole uscire dagli spazi sociali che di solito la ospitano (Vag, Berneri e XM24) per mostrarsi come un modello riproducibile anche al resto della città, in una esplicita “volontà di contagio”.

“Noi siamo aperti a qualunque tipo di contatto e di relazione possibile” racconta Andrea ai microfoni di Radio Città Fujiko “la nostra volontà è quella di andare oltre al momento di mercato. Nelle prossime settimane porteremo in piazza la nostra rete e cercheremo di capire se questo progetto, che comprende le persone che ci si avvicinano, abbia o meno la legittimità di vivere in uno spazio in questa città”.

Ascolta la puntata di Terzo Paesaggio (Radio Città Fujiko) in cui alcuni membri della rete hanno raccontato Eat The Rich:

http://terzopaesaggio.podomatic.com/entry/2015-05-27T09_42_04-07_00