Per restituire un po’ della quotidianità al confine scriviamo di alcuni fatti che hanno scandito la giornata di oggi, mercoledì 24, a Ventimiglia.
Il mare sicuramente è una costante nella vita dei migranti, cambiano i punti di vista: dalle coste africane, prima di un viaggio incerto e rischioso; in mezzo al mare, in mezzo a corpi ammassati e assetati; oggi dall’altra parte del Mediterraneo, ancora bloccati con davanti il mare e alle spalle un confine invalicabile per pochi, da più di dieci giorni. Allora può montare la rabbia e lo sconforto, e una mamma, guardando il mare, con tre figli scoppia a piangere e non riesce a smettere. Ma c’è chi l’abbraccia e porta conforto, la convinciamo ad andare in spiaggia. Perché in mare, assieme, possiamo anche divertirci.
Il mare di Ventimiglia offre anche tanta bellezza, il presidio si trova proprio accanto ai “Bazzi rossi”, rocce a strapiombo sul mare in cui si trovano caverne risalenti alla preistoria. Finalmente un’altro momento felice e allo stesso tempo toccante, assieme nel mare turchino, spensierati, assieme mano nella mano l’acqua riesce a lavare tutti i cattivi ricordi della donna . Passiamo alcune ore sotto il sole, in spiaggia, con il sorriso e la parvenza di essere in vacanza.
Oggi è il secondo giorno d’estate, arriva l’anticiclone delle azzorre, soffia un piacevole vento, ma il sole picchia inesorabile sulle nostre teste.
Alcuni migranti si spostano dal sole spiovente che batte sugli scogli e si avvicina alla cucina da campo situata all’ombra dei pini marittimi e palme, un poco d’ombra per attenuare le rinunce diurne del ramadan. Purtroppo la pace dura poco, si avvicinano a noi due volontari della croce rossa italiana, riferendoci che la polizia avrebbe utilizzato la forza se i ragazzi non fossero tornati sugli scogli roventi. Un giù ancora rabbia, l’ennesima provocazione, l’ennesimo ricatto si sta perpetrando. Un affronto alla vicinanza e alla solidarietà che stiamo attivando.
Non finisce qui, arrivano i vigili a riferire che i residenti 5stelle e il ristorante a 40e a piatto si lamentano dello scolare in strada dell’acqua delle docce improvvisate. E noi a rinfacciargli che ci pensi il Comune a installare docce adeguate. E nemmeno i Camper parcheggiati in zona vanno bene, e nemmeno noi con la cucina.
Allora dopo una consultazione coi ragazzi sugli scogli decidiamo di spostarci tutti assieme, in mezzo a loro, sul marciapiede della scogliera. Più vicini di prima saremo ancora più forti. We don’t go back, indietro non si torna, noi restiamo e resistiamo per la libertà di fuga dalla miseria, per la libertà di movimento. Senza confini costruiti ad hoc per meglio ricattare e sfruttare.
Dal confine di Ventimiglia la staffetta di Eat the Rich e CampiAperti al presidio No Borders