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Cena benefit per Bolognola

benefit-bolognolaDalle 20 cena benefit per Bolognola
saranno a disposizione materiali informativi e immagini dei lavori di autoricostruzione

Dopo gli ultimi eventi sismici di questi mesi, in uno dei territori coinvolti, Bolognola in provincia di Macerata, è iniziato un lavoro di cooperazione e risposta dal basso in evidente contrasto con la gestione classica delle “emergenze” di questo tipo. Una serie di nodi della rete di Genuino Clandestino (fra cui Campi Aperti da Bologna) si sono mossi per dare supporto a contadini e allevatori di Bolognola: questi ultimi si sono trovati a dover fare fronte a una tale emergenza contando solo sulle proprie forze, mettendo a serio rischio le loro vite, le loro attività e la sopravvivenza stessa di un’intera comunità montana che da queste dipende molto. Altre iniziative di solidarietà sono partite nel vicino territorio di Amatrice.
Come Rete Eat the Rich riconosciamo le pratiche di autodeterminazione che si articolano nei territori – di autoricostruzione dal basso, in questo caso – come nostre. Perché sono pratiche politiche e conflittuali, risposte di chi in questi anni, dal movimento NoTAV in avanti, abbiamo imparato ad ascoltare e seguire con sempre più attenzione.
Perché non crediamo invece nelle risposte dello Stato e del “circo” della gestione delle emergenze, che crea solo zone rosse e il cui interesse è quello di governare la popolazione attraverso l’emergenza, senza alcuna volontà di ascoltare i bisogni e i desideri di un territorio. Tante, troppe volte si è visto ciò in modo lampante, a L’Aquila ancor più che in Emilia: Stato per il quale la ricostruzione è solo argomento da mettere sul tavolo di contrattazione con l’Europa o mera speculazione per i (ri)costruttori.
Vogliamo dare vita a una raccolta fondi, che saranno destinati ai progetti esistenti a Bolognola per l’acquisto di ciò che serve all’autoricostruzione (pali, ferramenta, rivestimenti, ecc.) per rendere possibile la permanenza in quelle zone di allevatori, agricoltori e di tutte e tutti coloro che le abitano.

Rete Eat the Rich!

6 Ottobre Eat the Rich riaccende i fornelli @Vag61

Si riapre una nuova stagione per la cucina popolare Eat the Rich a Vag61!

Ci vediamo ogni giovedi dalle 12.30 alle 14.30 a partire dal 6 Ottobre

 

 

Eat the rich è una mensa popolare autogestita: non un servizio per la città, ma una contraddizione che si è aperta dentro questa.
Dietro ogni pranzo vi è un ragionamento preciso e delle scelte che rivendichiamo. Per noi la cucina non è uno spazio politicamente neutro e per questo non abbiamo mai voluto separare le riflessioni teoriche dalla pratica quotidiana.

Eat the rich rifiuta la grande distribuzione organizzata e non acquista prodotti nei supermercati, quando risulta indispensabile per motivi contingenti se ne appropria, schierandosi contro il profitto ottenuto da quei prodotti industriali, di scarsa qualità o accessibili a pochi, realizzati attraverso le filiere dello sfruttamento.

Eat the rich sceglie di sostenere le economie solidali di produttori e trasformatori che con noi condividono l’idea di una comunità capace di autodeterminarsi nella scelta, nella produzione, nell’accesso e nella condivisione del cibo.

Quello che cuciniamo non è solo buono e accessibile. Quello che arriva nei piatti della nostra mensa è un’ elaborazione politica prima ancora che culinaria, il frutto della cooperazione e della cospirazione di tant*, nonché del tempo che dedichiamo a questo progetto. Non facciamo volontariato ma militanza.

Il prezzo autogestito è ciò che permette di redistribuire la possibilità di un accesso per tutt* a un pasto genuino, il senso è questo: chi può lasciare di più permette a chi può lasciare di meno, o niente, di mangiare con noi. L’invito a pulire il proprio piatto, a condividere con chi vuole la costruzione del pranzo dalle 9 di mattina del giovedì, e nell’assemblea settimanale del martedì sera, sono secondo noi l’occasione per praticare insieme un momento di sovranità alimentare riproducibile altrove, uno spazio aperto per ragionare come una cucina possa essere un luogo di resistenza, conflitto e autogestione.

GENomi antiFUFFA, 5 storie per dubitare dei Grandi Eventi Nutrienti

Genomi-Giap

La raccolta GENomi antiFUFFA, è il frutto di un laboratorio di narrazioni collettive, prodotto da Re:Common e curate da Wu Ming2 che ha coinvolto circa 20 persone, da marzo a ottobre 2015.
Il libretto raccoglie 5 storie per dubitare dei Grandi Eventi Nutrienti.

Sarà presentato Domenica 1 Novembre ore 16.oo all’arco della Pace a Milano durante l’incontro nazionale di Genuino Clandestino

@Terzo Paesaggio – Radio Città Fujiko – podcast

Eat the Rich: dalla relazione economica all’economia di relazione

Eat the Rich è un progetto di mensa popolare che vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva

Da un anno e mezzo a Bologna è nato un progetto di mensa popolare. Si chiama Eat the Rich, una realtà che da una rete di cuochi, produttori e gruppi di acquisto ha realizzato l’idea di cibo di qualità accessibile alle tasche di tutti.

Il cibo è di qualità perché viene dalle mani dei contadini di Campi Aperti, è accessibile perché chi si nutre alla mensa di Eat the Rich paga quello che può, a offerta libera.

La mensa popolare arriva a Bologna come il risultato spontaneo di un progetto per cui il terreno era pronto: da anni i mercati di Campi Aperti e la rete Genuino Clandestino animano la nostra città negli spazi sociali di Vag, Xm24, Labas e la Scuola di Pace di Via Udine. Il mercato già di per sé offre la possibilità di capire che dietro a Campi Aperti e Genuino Clandestino c’è un progetto che va al di là della compravendita di ortofrutta e che vuole raccontare un altro modo di fare agricoltura, di co-produrla (comprandone i frutti), di distribuirla. Con la mensa popolare si va oltre, non si compra per poi cucinare a casa propria, ma si mangia insieme condividendo idee, ricette e socialità. Quest’ultimo passo mette in atto la trasformazione della relazione economica in un’economia di relazione.

L’agricoltura intensiva, industriale, basata prevalentemente sugli scambi commerciali, ha dimostrato di non essere affatto adeguata a garantire i diritti fondamentali, tra cui quello al cibo.
C’è la possibilità che si pratichi qualcos’altro, e l’alternativa è sicuramente un modello produttivo di piccola scala e sostenibile.

La relazione non è solo convivialità, ma include in sé un momento in cui produttore, acquirente, cuoco fanno parte di uno stesso processo di cui conoscono le modalità: Eat the Rich vuole costruire in città, attorno alla questione cibo, delle risposte concrete all’impoverimento attraverso legami di solidarietà attiva.

Chiaramente la mensa non vuole e non può da sola essere una risposta al problema della fame nella nostra città, ma sì vuole uscire dagli spazi sociali che di solito la ospitano (Vag, Berneri e XM24) per mostrarsi come un modello riproducibile anche al resto della città, in una esplicita “volontà di contagio”.

“Noi siamo aperti a qualunque tipo di contatto e di relazione possibile” racconta Andrea ai microfoni di Radio Città Fujiko “la nostra volontà è quella di andare oltre al momento di mercato. Nelle prossime settimane porteremo in piazza la nostra rete e cercheremo di capire se questo progetto, che comprende le persone che ci si avvicinano, abbia o meno la legittimità di vivere in uno spazio in questa città”.

Ascolta la puntata di Terzo Paesaggio (Radio Città Fujiko) in cui alcuni membri della rete hanno raccontato Eat The Rich:

http://terzopaesaggio.podomatic.com/entry/2015-05-27T09_42_04-07_00