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Pranzo benefit arrestate/i di Torino (15/2@ p.zza Verdi)

La mattina dello scorso 7 febbraio a Torino la polizia ha fatto irruzione negli spazi dell’Asilo occupato, storica occupazione anarchica nel quartiere popolare Aurora da tempo al centro di processi di gentrificazione. Lo sgombero si è concluso solo dopo oltre 30 ore di resistenza dei/lle compagn* sui tetti dello stabile. Nel frattempo in 6 sono stati tratti in arresto con l’infame accusa di associazione sovversiva con finalità terroristiche. Altr* sono stat* fermat* durante le cariche che hanno accompagnato lo sgombero.
Sabato 9 febbraio un corteo di migliaia di persone ha contestato lo sgombero dell’Asilo e l’operato di questura e sindaca di Torino, portando la solidarietà agli arrestati e la rabbia collettiva per le vie della città. Durante le dure cariche della polizia sono state fermate altre 10 persone, attualmente detenut* in carcere con accuse molto gravi.
A tutti gli/le arrestat* di questi giorni va la nostra vicinanza e solidarietà. Venerdì 15 febbraio porteremo in piazza verdi un pranzo autogestito benefit per tutt* loro.
Non mancate.
TUTTE LIBERE, TUTTI LIBERI.

Cena benefit per Bolognola

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saranno a disposizione materiali informativi e immagini dei lavori di autoricostruzione

Dopo gli ultimi eventi sismici di questi mesi, in uno dei territori coinvolti, Bolognola in provincia di Macerata, è iniziato un lavoro di cooperazione e risposta dal basso in evidente contrasto con la gestione classica delle “emergenze” di questo tipo. Una serie di nodi della rete di Genuino Clandestino (fra cui Campi Aperti da Bologna) si sono mossi per dare supporto a contadini e allevatori di Bolognola: questi ultimi si sono trovati a dover fare fronte a una tale emergenza contando solo sulle proprie forze, mettendo a serio rischio le loro vite, le loro attività e la sopravvivenza stessa di un’intera comunità montana che da queste dipende molto. Altre iniziative di solidarietà sono partite nel vicino territorio di Amatrice.
Come Rete Eat the Rich riconosciamo le pratiche di autodeterminazione che si articolano nei territori – di autoricostruzione dal basso, in questo caso – come nostre. Perché sono pratiche politiche e conflittuali, risposte di chi in questi anni, dal movimento NoTAV in avanti, abbiamo imparato ad ascoltare e seguire con sempre più attenzione.
Perché non crediamo invece nelle risposte dello Stato e del “circo” della gestione delle emergenze, che crea solo zone rosse e il cui interesse è quello di governare la popolazione attraverso l’emergenza, senza alcuna volontà di ascoltare i bisogni e i desideri di un territorio. Tante, troppe volte si è visto ciò in modo lampante, a L’Aquila ancor più che in Emilia: Stato per il quale la ricostruzione è solo argomento da mettere sul tavolo di contrattazione con l’Europa o mera speculazione per i (ri)costruttori.
Vogliamo dare vita a una raccolta fondi, che saranno destinati ai progetti esistenti a Bolognola per l’acquisto di ciò che serve all’autoricostruzione (pali, ferramenta, rivestimenti, ecc.) per rendere possibile la permanenza in quelle zone di allevatori, agricoltori e di tutte e tutti coloro che le abitano.

Rete Eat the Rich!

Pranzo di solidarietà agli arrestati per il 1° Maggio

Il 12 novembre da Milano ad Atene la sveglia è stata quella della rappresaglia dello Stato_alba cupa di perquisizioni e arresti, 4 i compagni italiani arrestati con misura cautelare in carcere e 5 quelli greci per cui è stata richiesta l’estradizione. Il pretesto questa volta è stata la giornata del 1 maggio NO EXPO, quando in una milano blindata la rabbia ha sgualcito il tappeto rosso, steso nei mesi precedenti a suon di sgomberi e operazioni di polizia mirate a metterci sotto “la polvere della metropoli”: le storie, le facce di chi a quel banchetto osceno non era stato invitato. Ma i semi di quella rabbia avevano germogliano così forte da rompere l’asfalto: nei quartieri occupati, nella resistenza agli sgomberi, nella solidarietà quotidiana, si ribadisce ancora una volta che l’invito a stare sotto al tavolo ad aspettare le briciole è rifiutato.
Rifiutato come l’imperativo di stare nell’asfissia quotidiana di una città fatta di check point invisibili, in cui l’esistenza è giustificata sulla base della produttività, della disponibilità ad essere di volta in volta clienti-utenti-sfruttati nei lavori di merda, con i percorsi preimpostati e il fiato sul collo.
Il 12 novembre sono stati emessi mandati di cattura europei per 5 compagni greci: una richiesta di estradizione, solitamente usata per traffici internazionali di esseri umani e droga, che il tribunale greco ha per ora sospeso la richiesta e attribuito loro l’obbligo di firma.
Come Mensa Autogestita Eat the Rich, rispondiamo all’appello di Atene per una giornata di solidarietà internazionale, per stare al fianco di chi ogni giorno conduce la sua guerra contro la rassegnazione. Per questo saremo SABATO 28 a XM dalle 13 alle 15.30 con un pranzo benefit per gli arrestati, per diffondere con il nostro cibo il gusto della rivolta.
EXPO FA SCHIFO!
CONTRO IL REATO DI DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO
CONTRO L’ESTRADIZIONE
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI ARRESTATI
LIBER* TUTT*
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Ventimiglia #3 – Cosa difende una frontiera

1Ventimiglia, dicono, ma i piedi appoggiati sugli scogli hanno il peso di ventimila miglia.

Ventimiglia, dicono, direzione Costa Azzura, le decappottabili sfrecciano di passaggio.

Ventimiglia, “we are not coming back” si sente risuonare.

Ventimiglia e 16 giorni di ostinata indisposizione a farsi spostare in luoghi meno visibili, meno urticanti per la suscettibilità e il “decoro”, non un passo indietro nemmeno in cambio di una doccia un letto e un po’ d’ombra dopo 2 settimane di sole a picco.

Stando sulla linea di un confine si capisce cosa difende una frontiera, quale e quanto potere, quanti soldi, quanta paura inoculata tutti i giorni a dosi variabili, quanto sia allo stesso tempo un artificio e una condizione necessaria affinchè lo Stato resti governabile, affinché i rapporti mercificati e disumanizzati che regolano la società si riproducano.

Ho scoperto oggi che si può giocare a pallone sulla linea del confine, anche se sei una mezza sega come me, e sentirsi come Maradona.

Adesso anche a noi chiedono “perchè siete qui?”. Chiedono “cosa credete di fare? Di fare la carità, il volontariato, di farli stare meglio? Di dar loro da mangiare? C’è la croce rossa e la rete solidale degli islamici francesi, cosa credete di fare con due fornelli da campo? Cosa credete di fare?”

Io voglio stare qui perchè se può filtrare aurora in questa notte arriverà da qui e quando s’infuocherà il cielo, anche per pochi minuti, non vorrei essere da un’altra parte. Dovreste venire anche voi.

Dopo l’assemblea di mercoledì sera si è deciso che la sera di venerdì 26 ci sarà una grande festa al presidio permanente. Si cucinerà tutti e tutte assieme una grande cena, la cucina da campo di Eat the Rich e CampiAperti ha ricevuto il compito di coordinare le cucine e coinvolgere i migranti nella costruzione della cena. Faremo una grande festa, ci saranno gruppi musicali e tanto cibo dal calar del sole. Danzeremo e banchetteremo per la gioia di aprire spazi di libertà e solidarietà in faccia a chi vuole solo dividere e dominare. We are not coming back!

In alto le forchette,

Rete Eat the Rich e CampiAperti dal Presidio permanente No Borders a Ventimiglia5IMG-20150626-WA0002

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