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Eat the Rich in piazza Maggiore!

Domani mercoledì 4 Giugno, dalle 12.30 saremo in piazza Maggiore al fianco degli educatori in sciopero, che richiedono migliori condizioni di lavoro, retribuzione e il “diritto al pasto”. Noi porteremo in piazza la ricchezza dei nostri pranzi, con i prodotti dei mercati di CampiAperti, la nostra cucina collettiva e un prezzo autogestito. Per un diritto a buon pasto per le tasche di tutt* e verso la sovranità alimentare.
Stay foolish,
Stay hungry,
Eat the Rich!

di seguito il comunicato del sindacato USB con il programma della giornata:

UN GIORNO DI ORDINARIA RIVENDICAZIONE
SCIOPERO USB MERCOLEDI’ 4 GIUGNO 2014

Il 4 giugno 2014 le educatrici e gli educatori impiegati dalla cooperativa Quadrifoglio nell’ambito dei servizi educativi scolastici, e organizzati con l’USB, sciopereranno. L’amministrazione comunale di Bologna ha infatti disatteso le nostre richieste di accorpare i servizi estivi a quelli scolastici, garantendo agli operatori il salario per tutti i mesi dell’anno.
Ore 7.45
Presidio volantinaggio davanti a tutte le scuole, è fondamentale diffondere le ragioni dello sciopero e della nostra protesta a genitori e insegnanti. Educatrici ed educatori svolgono un compito fondamentale che le istituzioni devono riconoscere, garantendo dignitose condizioni di lavoro e di salario.
Ore 11.00
Presidio in Piazza Maggiore. Prosegue la giornata di lotta e di diffusione alla cittadinanza delle nostre condizioni di lavoro.
Ore 12.30
Diritto al pasto.
In collaborazione con Eat the Rich (Rete di cucine, mercati e laboratori di autoproduzione), ci garantiremo il pasto in piazza nell’ambito dello sciopero. Rivendichiamo il diritto al pasto anche per le educatrici e per gli educatori scolastici impiegati dalle cooperative sociali. Tra i vuoti di salario e le deroghe ai nostri diritti, si assesta il negato diritto alla mensa. Infatti mentre insegnanti e minori mangiano, noi siamo relegati all’assistenza dei bambini certificati senza diritto alla mensa, si evidenzia in questo modo anche la contraddizione di un buco educativo e pedagogico.
Ore 15.30
Con le educatrici e gli educatori organizzati con l’USB porteremo per l’ennesima volta all’attenzione della giunta Merola, la grave condizione che viviamo, con particolare richiamo ai mesi estivi in cui non ci sarà continuità di salario. Infatti la Manifestazione di Interesse che regola i centri estivi 2014 scarica i costi sui genitori, apre al volontariato e alle privatizzazioni.
Ore 17.00
Servizi educativi scolastici: pubblica dismissione. Confronto tra lavoratori comunali di nidi e educatrici ed educatori scolastici esternalizzati alle cooperative.

#questamensanoncipiace

Oggi la mensa Eat the Rich! – Vag61 appoggia lo sciopero indetto dall’Osservatorio Mense Scolastiche – Bologna. Sostiene chi da anni prova ad ottenere per i propri bambini e bambine un pasto che sia buono e con un prezzo sostenibile. Chi è fortemente convinto che l’educazione passi anche da cosa e come si mangia, chi riconosce che mangiare in un piatto che non sia di plastica, un cibo che provenga da un campo in cui si rispetta la natura e dove non c’è sfruttamento, siano elementi di un momento della giornata affatto neutro e pacifico, dove c’è ancora tanto da strappare e provare a riscrivere dal basso. Di fronte invece ci si trova un’istituzione quale il Comune di Bologna che in totale conflitto di interessi è socio di maggioranza della società partecipata (Seribo) che in 3 anni ha fatto utili per 6mln di euro, e questo a fronte di tariffe per i pasti fra le più care in Italia e in continuo aumento, nessun miglioramento del servizio e ascolto delle richieste dei genitori. Non stupisce quindi il suo atteggiamento nei confronti della mobilitazione, diffondendo una circolare nelle scuole che di fatto impedirà l’adesione in quelle comunali. E costringendo, in orario di lavoro, molti genitori a dover prelevare i bambini e portarli all’esterno per consumare un pasto alternativo. E’ qui che abbiamo raggiunto alcuni di loro, nel parco della Montagnola, e per questa prima giornata di sciopero (qui ha superato il 90%) abbiamo contribuito intrattenendo con delle brevi letture dei bambini e delle bambine, e i loro genitori.
Per quanto consapevoli che l’autogestione come proposta politica in certi contesti è tutt’altro che semplice e tutta da immaginare, che sia almeno la pratica che permetta di mobilitarsi e fare pressione è sicuramente un primo passo. Come Eat the Rich, spazio di sperimentazione di costruzione di un pasto collettivo buono, per le tasche di tutti e laboratorio di condivisione e autoproduzione del cibo, siamo al fianco di questa mobilitazione e ne seguiremo i prossimi passi.
Diciamo assieme a questi bambini e bambine con i loro genitori ‪#‎questamensanoncipiace‬!

Stay foolish,
Stay hungry,
Eat the Rich!

per saperne di più:
http://osservatoriomensebologna.blogspot.it/
https://www.facebook.com/OsservatorioCittadinoMenseScolasticheBologna

Cucine resistenti

Le mense autogestite dei confinati sotto il regime fascista

riprendiamo un testo uscito sul periodico online Magma

25 aprile 1945-25 aprile 2014: nell’ambito dell’iniziativa antifascista Pratello R’esiste era presente in piazza Eat The Rich! Una rete di cucine, mercati e laboratori di autoproduzione, gruppi di acquisto e distribuzione che a partire dalla risposta alla materialità dei bisogni vuole sovvertire lo stato di cose attuale, costruendo possibilità di resistenza ed attacco alla miseria diffusa e crescente. Alimentazione & Antifascismo. Con queste due parole il 25 aprile si sono riannodati i fili della memoria, guardiando al passato per vivere un presente degno e immaginare un altro futuro. Dedichiamo queste righe che seguono alla memoria della nostra compagna Maria Zazzi, anarchica e confinata a Ventotene, una donna “mite” col cuore da guerrigliera.

Sono passati quattro anni dalla marcia su Roma: è il novembre del 1926, quando Mussolini, scampato a tre attentati nel corso di un anno, promulga le leggi cosiddette “fascistissime”.
Queste, tra le altre cose, reintroducono nel codice il confino di polizia per gli oppositori, misura già usata a fine Ottocento contro anarchici e socialisti. Continue reading