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Autoproduzioni resistenti: incontro con Urupia e Mondeggi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA:

Dalle 18:00 Spaccio Popolare Autogestito.
Dalle 19:00 Presentazione delle comuni e assaggi di olio e vino.
Dalle 20:00 Cena a cura di Eat the Rich.

Sul “mangiar bene” in questi anni ne abbiamo sentite un po’ di tutti i colori. Era il 2015 quando i “buoni” del cibo – Slow Food in testa – si inventarono quel buffo cartellone di “Expo dei popoli” per non lasciarsi scappare il grande affare milanese senza perdere la faccia, accostandosi ai “cattivi” dell’industria del cibo (come Mac Donald’s per esempio).
Dietro a questa apparente divisione si mascherava invece la sostanziale continuità tra i progetti di industriali produttori di alimenti standardizzati (e di pessima qualità) e quelli di chi ha costruito la propria fortuna celebrando invece genuinità e qualità del prodotto “sostenibile”.
Non ci stupì allora, non ci stupirebbe oggi. Quello che Mac Donald’s e Slow Food hanno in comune è l’ideologia produttivista, la struttura gerarchica dirigenziale, l’obiettivo unico di creare dal cibo lauti profitti. Con queste premesse, la minore o maggiore qualità del prodotto finale è un dato a nostro avviso irrilevante.

Abbiamo scelto da sempre di non guardare ciecamente alla sola genuinità del cibo, ma ripensare questa come l’esito della genuinità politica e sociale non solo dei processi produttivi, ma delle relazioni e delle comunità chi le innervano.

È stato questo a portarci a cercare e conoscere realtà agricole e sociali sparse in tutta Italia, con le quali abbiamo condiviso pensieri e piatti.
Vorremmo ora ospitarli in città per condividere i prodotti delle loro campagne, per raccontarsi attraverso quelli che sono veri e propri manifesti, prima che alimenti per il corpo.

Non tutte le realtà si trovano vicino a Bologna, ma il vero km0 per noi è prima di tutto politico.

Per questo incontro saranno con noi compagn* da due realtà agricole autogestite:
– La comune di Urupia nata in Salento nei primi anni 90 ed ancora oggi un vero e proprio laboratorio di autogestione e autoproduzioni.
(urupia.wordpress.com)

– “Mondeggi fattoria senza padroni” progetto di comunità, custodia popolare e scuola contadina di terreni occupati dal 2014.
(tbcfirenzemondeggi.noblogs.org)

Porteranno con loro vino pugliese e olio toscano, prodotti dell’autogestione da condividere, assaporare e discutere insieme.

7-8 Maggio – Festival delle Cucine Popolari Autogestite

locandina festival

info e adesioni: eattherich@autistici.org

 

Programma Completo:
Sabato @Xm24:
– h9 piccola colazione di benvenuto
a seguire inizio dei tavoli di discussione
– h13 pausa pranzo
– h14.30 prosecuzione dei tavoli
– h18 assemblea plenaria
– h20.30 cena
– h22 deFE. dj
Domenica @LeVele – Tettoia Nervi – pzza Liber Paradisus:
– h10 allestimento cucine di strada
– h11 Corso di Cucina Meticcia con Social Log Bologna e La Casona
– h14.30 Letture dal libro “Fiabe Resistenti” del Supcomandante Marcos
nel corso della giornata dj Daitone

 

Mossi dalla convinzione che la cucina sia un campo assolutamente non neutro, che viva le contraddizioni e i ricatti del reale, che quindi debba essere un terreno di lotta e possa scatenare processi politici, intendiamo lanciare per inizio maggio un incontro nazionale, transnazionale e intergalattico a tutte quelle cucine e a tutti quei cucinieri sovversivi che fossero interessati a condividere con noi questo spunto, che intendano la sovversione del nostro tempo come anche sovversione di ciò che ruota attorno al cibo.
Rivendicare e organizzare l’accesso per tutt* a un cibo genuino, il più possibile fuori dalle logiche di mercato e libero dallo sfruttamento è un programma politico vasto e ancora tutto da scrivere, che contempla risposte molto diverse fra loro a seconda delle specificità dei bisogni e dei desideri dei territori che lo esprimono.

Cucine di strada, mense, osterie e taverne, popolari e autogestite, tante e diverse sono le esperienze che negli ultimi anni sono nate in giro per l’Italia. Oltre il mero autofinanziamento per l’autogestione, anche la cucina diventa spazio di rivendicazione politica e costruzione di autonomia.

Facciamo questa chiamata perché anche solo contribuire a una mappatura di tutto quello che si “muove” ci sembra un lavoro interessante. Scommettiamo nell’incontro e nel confronto delle varie esperienze che vorranno partecipare e siamo mossi dal desiderio di contagio, con la convinzione che nessuno abbia la “ricetta rivoluzionaria” in tasca.

L’incontro sarà strutturato in due giorni, sabato 7 e domenica 8 maggio, e sarà incentrato sull’idea di cucina come strumento di resistenza.

Sabato, negli spazi di XM24, via Fioravanti 24, proporremo dei tavoli tematici di discussione che confluiranno in una plenaria.

Domenica sarà invece un giorno di festa e cucina di strada