Le ragioni per dire No al TTIP

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Di TTIP se ne sente sempre più parlare. Questo trattato di libero scambio e investimento, fra i tanti settori economici, coinvolgerà anche il settore alimentare e noi abbiamo scelto di fare un incontro per capirne di più e per sostanziare il sospetto verso un trattato che UE e USA stanno negoziando in segreto.
Ne parleremo con chi ne sa più di noi e vorremmo confrontarci con tanti e tante.

Mercoledì 16 dicembre Rete Eat The Rich al Circolo Anarchico Berneri, piazza di Porta Santo Stefano,1

Dalle 19.oo aperitivo con esposizione del fumetto sul Ttip di Graphic News
Alle 2o.3o discussione con Raphael (ATTAC), Giaz e LasVegasBo

Due informazioni utili sul TTIP:

Il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un trattato di libero scambio e investimento che Unione Europea e Stati Uniti stanno attualmente negoziando in segreto.
L’obiettivo è di superare il più rapidamente possibile la fase delle discussioni senza far trapelare dettagli in pubblico. La Commissione europea tra il 2011 e il 2012 avviò una serie di oltre 100 incontri a porte chiuse con singole compagnie e lobbisti aziendali al fine di migliorare la loro posizione negoziale. Incontri, questi, tenuti segreti finché la Commissione fu costretta a rivelarne l’esistenza sotto la pressione di rivendicazioni per la libertà d’informazione. Mentre i negoziati TTIP sono interamente avvolti nel segreto, la Commissione europea tiene sotto severo controllo i documenti più significativi, e cioè le richieste di deregolamentazione avanzate dai negoziatori statunitensi ai Paesi europei.

Lo scopo primario del TTIP non è di stimolare gli scambi attraverso l’eliminazione delle tariffe tra l’UE e gli USA poiché queste sono già a livelli minimi. Il fine principale è, come essi stessi confermano, l’eliminazione di “barriere” normative che limitano i profitti potenzialmente realizzabili dalle società transnazionali a est e a ovest dell’Atlantico. Queste “barriere” rappresentano le normative ambientali, i diritti dei lavoratori, le norme per la sicurezza alimentare (comprese le restrizioni sugli OGM), i regolamenti sull’uso di sostanze chimiche tossiche, le leggi sulla privacy digitale…

In aggiunta al programma di deregolamentazione, il TTIP mira a creare nuovi mercati con l’apertura dei servizi pubblici e dei contratti per appalti governativi alla concorrenza di imprese transnazionali, minacciando così di provocare un’ulteriore ondata di privatizzazioni in settori chiave come la sanità e l’istruzione. Inoltre attraverso le norme del TTIP gli investitori stranieri avranno il nuovo diritto di citare in giudizio i governi sovrani, portandoli di fronte a tribunali arbitrali creati ad hoc, qualora le loro società subissero una perdita di profitti derivante da decisioni di politica pubblica. Questo meccanismo di “risoluzione delle controversie tra investitori e Stato” innalza di fatto il capitale transnazionale ad uno status equivalente a quello di uno stato nazionale.