Lo Spaccio Popolare Autogestito chiude.
Ci rivediamo dopo l’estate!
Primo bilancio di attività: febbraio-giugno 2016
Il 1 febbraio 2016 è stato inaugurato presso il Circolo Anarchico Berneri di Bologna lo Spaccio popolare autogestito (Spa). Si è svolto tutti i lunedì fino a fine giugno. Nei mesi di febbraio e marzo dalle 17:40 alle 19:30 circa, da aprile in avanti si è protratto fin verso le 21, all’interno del circolo o nel portichetto antistante a esso. In alcune occasioni, come nel caso di iniziative in piazza dell’Unità o del Festival delle cucine popolari e autogestite di aprile, lo Spa è “uscito” dal circolo e si è tenuto per strada. Il progetto Spa nasce e si sviluppa – come scrivevamo nei giorni della sua inaugurazione – all’interno della Rete Eat the Rich una rete di mense, gruppi di acquisto e piccoli produttori, protagonista negli anni passati di svariate iniziative, tanto nelle piazze quanto in un paio occupazioni di stabili abbandonati, occupazioni sgomberate dalla polizia con grande celerità.
Nel tentare l’esperimento dello Spa ci davamo alcuni obiettivi: allargare e approfondire le dinamiche autogestite di produzione e consumo fuori da qualsivoglia logica speculativa; rafforzare i legami e le reti già esistenti tra produzione e consumo in un ottica di mutuo aiuto e di relazioni umani e sociali liberate e in continua liberazione; supportare e dare visibilità alla rete dei produttori libertari e resistenti.
Ci siamo riusciti? Pensiamo di sì, almeno in parte. Abbiamo distribuito senza rincaro e a prezzo di costo per lo più prodotti secchi provenienti da cooperativa Iris, Comune Urupia, caffè Malatesta, Vio.Me di Salonicco, SOS Rosarno, Mondeggi Fattoria senza padroni, e da altri piccoli produttori, locali o meno, come La Colombara, Aligi e Ceci, Silvia Tagliasacchi, Penazzi, Mino dell’Orto dei Turat, Gianluigi compagno della Casa del Popolo di Giulianova, ovvero: pasta di vario tipo, passate di pomodoro, prodotti da forno salati e dolci, vino, caffè, saponi, trasformati di varia natura, olio, riso, farro, farine, ceci, mieli, propoli, in qualche raro caso prodotti freschi come arance (da Terre di Palike), limoni, avocadi, olive.
Punto centrale delle nostre scelte è l’attenzione all’impatto ambientale riducendo al minimo agli imballaggi, e alla logistica, scegliendo ove possibile il trasporto dei prodotti tramite la collaborazione dei compagni partecipanti.
Insieme ai prodotti abbiamo distribuito materiale informativo sulle varie realtà di autoproduzione e cercato di rendere chiaro come lo spaccio intenda coniugare la qualità dei prodotti sani e naturali con il sostegno a produttori libertari a un prezzo giusto ma accessibile.
A volte l’attività dello Spa si è affiancata a un momento di distribuzione del Giaz. Sono state le giornate con maggiore afflusso e questo ci è parso sicuramente un fattore positivo e di crescita.
Da qui ripartiremo dopo la pausa dei mesi estivi con l’intento di consolidare e rafforzare ulteriormente questo esperimento di autogestione.
Spaccio Popolare Autogestito